A San Pietroburgo si sono celebrate le nozze tra Giorgio di Prussia, o Giorgio di Russia se lo si reputa uno degli eredi dinastici dei Romanov, con la Signorina Rebecca Bettarini.
La situazione dinastica della casa imperiale russa è complessa, il matrimonio applaudito da alcuni, non è stato accettato da molti altri discendenti degli Zar, che non reputano Giorgio e sua madre Maria Vladimirovna eredi dinastici. Ma senza addentrarci nella questione russa, la sera prima della cerimonia, ad un incontro di gala, un' altra grande questione dinastica sembra aver avuto una "svolta".
Infatti Sua Altezza Reale il Duca Aimone di Savoia, Capo della Real Casa d'Italia, invitato alle nozze ha incontrato il cugino, il signor Emanuele Filiberto, anch'egli invitato. Su richiesta del futuro sposo i sabaudi sono stati immortalati in varie foto, vicini e sorridenti, siccome poi "cosa fatta capo ha" questo sembra sancire la fine dell'annosa questione dinastica che divide i due rami Savoia, almeno per il momento però.
Certo, perché anche se Aimone e Emanuele Filiberto sanciscono una rinnovata "pace famigliare" apparente, lasciando al passato le questioni legate ai propri genitori, la "pace dinastica" non può essere ristabilita tanto facilmente. In primo luogo perché Vittorio Emanuele e Emanuele Filiberto, dalla loro roccaforte di Ginevra hanno fatto di tutto per estromettere i cugini dalla successione in modo illegittimo, da qui nasce il famoso "atto di abolizione della legge salica", che non sta in cielo e in terra, soprattutto perché la norma salica in Casa Savoia non può essere abolita con uno schiocco di dita, tutt'al più da quelle di Vittorio Emanuele, decaduto dal 1970 per aver infranto proprio le leggi dinastiche. In varie interviste poi, anche con toni sprezzanti, i "Ginevra" hanno sempre dato bordate contro le posizioni degli "Aosta", lo stesso Emanuele Filiberto ha ribadito al New York Times che gli eredi sono le sue figlie e i suoi cugini "vedono gli ufo". In secondo luogo le leggi dinastiche, che portarono il compianto Amedeo di Savoia a succedere a Sua Maestà Umberto II, oggi riconoscono in modo inoppugnabile Sua Altezza Aimone Capo della Casa, con tutte le prerogative dinastiche e con i suoi figli come legittimi discendenti ed eredi dinastici. Queste due posizioni dinastiche, pur in un rinnovato clima familiare, non possono coincidere e non verranno meno, tranne che uno dei due rami accetti l'altro, forse chissà dopo il galà di San Pietroburgo Emanuele Filiberto ha accettato come unico Capo della Casa proprio Aimone, infatti si paventa che quest'ultimo sia stato invitato proprio in tale veste, così come la di lui moglie, Sua Altezza Reale Olga di Grecia, era in rappresentanza della Casa Reale ellenica. Bisognerà vedere quanto e se durerà questa concordia ritrovata, infatti le posizioni non possono essere appianate da un selfie, le monarchie non sono solo riviste patinate e gossip, in primo luogo sono tradizione, memoria, stabilità e come disse Sua Maestà Umberto II "La monarchia non è mai un partito. È un istituto mistico, irrazionale, capace di suscitare negli uomini, sudditi e principi, incredibili volontà di sacrificio... Non deve essere costretta a difendersi giorno per giorno dalle insidie e dalle accuse. Deve essere un simbolo caro o non è nulla".
Alessio BENASSI