RICORDO DEL GEN. CADORNA

Luigi Cadorna (Pallanza, 4 settembre 1850 – Bordighera, 21 dicembre 1928) è stato un generale e politico italiano. Discendente di un'illustre famiglia di militari, divenne Capo di Stato Maggiore Generale nel 1914 e diresse le operazioni del Regio Esercito nella prima guerra mondiale dall'entrata dell'Italia nel conflitto, maggio 1915, alla disfatta di Caporetto. Senatore dal 1913 al 1928, Cadorna non aderì al fascismo. Nel 1924 Benito Mussolini lo nominò a sorpresa Maresciallo d'Italia e fu completamente riabilitato a seguito delle pressioni esercitate dal Grande Mutilato di Guerra Carlo Delcroix, presidente dell'associazione dei reduci.


RICORDO DEL GEN. CADORNA


Il 21 dicembre 1928 moriva Luigi Cadorna.

Discendente di un'illustre famiglia di militari, divenne Capo di Stato Maggiore Generale nel 1914 dopo l'improvvisa morte del generale Alberto Pollio e diresse, con poteri quasi assoluti, le operazioni del Regio Esercito nella prima guerra mondiale dall'entrata dell'Italia nel conflitto, maggio 1915, alla disfatta di Caporetto.

Voglio ricordarlo per restituirgli dignità militare e personale.

Di certo il siluramento di Cadorna, spigoloso cattolico, tornò utile ai veri colpevoli di Caporetto, in primis a Pietro Badoglio, che godeva di forti protezioni, ai vertici istituzionali (di allora). La commissione d’inchiesta fu severa con tutti tranne che con lui.

Lo choc provocato da Caporetto, costrinse parte della classe dirigente militare e politica ad un profondo esame di coscienza; ed a pagare rimase, solitario, Luigi Cadorna, il comandante supremo dell’esercito italiano. Il “dittatore militare”, che fu considerato il perfetto capro espiatorio. Evidentemente il generale, uomo colto e profondo, non ritenne necessario riaprire una pagina dolente per l’Istituzione militare. Comprensibile.

Va però rammentato che quella notte maledetta l'astuto marchese del Sabotino (così si presentava Badoglio, che era affamato di titoli e riconoscimenti), si “dimenticò”, dal comodo letto nelle retrovie, di ordinare ai suoi ottocento cannoni di sparare.


Il silenzio di Caporetto.

Travolto dalla ritirata, Badoglio rimase per ore introvabile, irreperibile al punto che i suoi sottoposti chiesero al generale Caviglia, vero eroe di quella tragedia, di essere incorporati nelle sue truppe. Fecero bene. Il fuggitivo era in altre cose affaccendato. Da subito, come ricorda Domenico Quirico nel suo " Generali. Controstoria dei vertici militari che fecero e disfecero l'Italia",  il futuro duca di Addis Abeba s’impegnò  "a scatenare"  i talenti dei suoi protettori romani: emerse da quei negoziati, invece che la condanna alla fucilazione alla schiena (per aver tradito la Patria ed essere stato l'artefice della carneficina di migliaia di nostri militi), la nomina di Sottocapo allo Stato Maggiore.

Una tragicommedia che Mussolini, una volta al potere, pensò d’utilizzare a suo vantaggio. Nella testa machiavellica del Duce i dossier secretati erano un’arma micidiale per piegare Badoglio ai suoi voleri… un’illusione !!!

Il maramaldo era cortigiano perfetto e durante il Regime, divenne miliardario, ma anche un personaggio infido e pronto a tradire qualsiasi padrone. Non pago di Caporetto, Badoglio fu il regista della vera, terribile e totale disfatta dell’Italia.

L’8 settembre 1943, la data del disonore. 


Non potevo non fare riferimento a quel personaggio che per, mia opinione, è diventato la vergogna storica d'Italia, per riabilitare Luigi Cadorna vessato dalla “Kultura” di Stato non solo per il fatto d'arme di Caporetto, ma anche per l'applicazione troppo disinvolta del Codice Penale Militare di Guerra.

Nell'aggiungere due link, sull'argomento un saluto con l"augurio di una buona giornata, e buon fine settimana.


http://www.esercito.difesa.it/storia/pagine/luigi-cadorna.aspx

https://www.indygesto.com/indybooks/3621-luigi-cadorna-era-un-bravo-generale-e-caporetto-non-fu-colpa-sua


Gianluca RIGUZZI


Foto di copertina: da http://monarchicinrete.blogspot.com/2015/03/luigi-cadorna-un-militare-dimenticato.html