RICCARDO FILANGIERI DI CANDIDA GONZAGA

Il ricordo di Riccardo Filangieri di Candida Gonzaga (Napoli, 16 aprile 1882 – Napoli, 21 luglio 1959), archivista, storico e genealogista italiano, illustre funzionario e direttore dell'Archivio di Stato di Napoli.


RICCARDO FILANGIERI DI CANDIDA GONZAGA


Passione, competenza, caparbietà ed il porsi degli obbiettivi; è con tale preambolo che voglio ricordare Riccardo Filangieri di Candida Gonzaga, napoletano nato nella giornata odierna del 1882,  storica figura di funzionario e direttore dell’Archivio di Stato di Napoli.  

Il suo nome è legato proprio al periodo bellico e post bellico, quando il locale comando della Wehrmacht ben consapevole dell'immenso valore e del prezioso contenuto, ordinò per rappresaglia, la distruzione di 866 casse di documenti, una massa di documentazione archivistica che si credeva di aver messo al riparo dai bombardamenti. Tra quelle casse era compreso anche l'unico registro superstite della cancelleria imperiale di Federico II (1239-1240). L'amarezza del Filangieri per l'immane perdita culturale fu acuita dal fatto che il Ministero dell’Interno, nelle misure adottate a tutela del patrimonio archivistico, aveva totalmente disatteso le precise valutazioni contrarie da lui espresse nel 1935, quando non sarebbe mancato il tempo per apprestare la soluzione da lui proposta, un deposito di sicurezza all'interno degli ampi spazi dell'archivio napoletano. 

Filangieri concepì allora un'opera colossale, che appariva allo stesso tempo discutibile e disperata allo scetticismo dei più, ma che egli portò avanti con perseveranza fino alla morte, grazie al finanziamento dell' Accademia Pontiniana, coinvolta nel progetto su indicazione di BenePrimo volume de registri della "Cancelleria Angioina" editi dell’Accademia Pontiniana.detto Croce: la ricostruzione minuziosa degli archivi perduti, basandosi su tutte le tracce rimaste in vita quali, originali, copie, manoscritti, microfilm e fotocopie esistenti nello stesso Archivio di Stato di Napoli e altrove, trascritti, pubblicati o raccolti da studiosi italiani e stranieri di ogni tempo, grazie anche all’ interlocuzione dei 350 studiosi che vi avevano avuto a che fare negli ultimi 40 anni. 

Il lavoro di Filangieri si avvalse, nella struttura e nell'ordinamento, degli studi compiuti da Paul Durrieu, dell'Acadèmie des inscriptions et belles-lettres di Parigi, che, al tempo della direzione di Bartolomeo Capasso, aveva lavorato sui registri primitivi di Carlo d’Angiò fornendo al proposito un saggio di ricostruzione inventariale sistematica, per anno d’indizione (indica la numerazione dell'anno all'interno di un ciclo quindicinale da 1 a 15). 

Con questa scelta si è potuto perseguire la ricostruzione dell'archivio medievale nella sua originaria struttura, secondo l'ordine in cui era stato formato dalla cancelleria del tempo, e non nell'aspetto che aveva raggiunto al momento della distruzione. L'Ufficio della ricostruzione angioina fu la creatura da lui predisposta allo scopo. Istituito nel 1944, riuscì a condurre in porto, dal 1950 al 1959, la pubblicazione dei primi 13 volumi, l'ultimo dei quali postumo, de I Registri della Cancelleria angioina ricostruiti da Riccardo Filangieri con la collaborazione degli archivisti napoletani. 

Riccardo Filangieri  esperto di araldica, per la sua competenza è stato "supremo consulente" del  Sovrano Militare Ordine di Malta, che se ne è avvalso nel dirimere complesse questioni genealogiche. Figura importante, di questi tempi per far memoria che, con  l'impegno, la competenza e la volontà, si può ricostruire quello che avversità di ogni genere hanno distrutto. Anche qui un riferimento non casuale al comportamento germanico... 

Allego l’ immagine del primo volume de registri della cancelleria angioina editi dell’Accademia Pontiniana, opera massima di Filangieri  ritratto alla sua scrivania all"Archivio di Stato di Napoli.

16-IV-2020


Gianluca Riguzzi


In copertina:  Filangieri ritratto alla sua scrivania all' Archivio di Stato di Napoli.