LA CORSICA E L' ITALIANITA', PROBLEMATICHE ODIERNE

Esiste un progetto pastorale che vorrebbe riavvicinare la Corsica alle sue radici italiane, attraverso la sua identità storica legata alla Chiesa Cattolica. A tal proposito, abbiamo intervistato padre Antonio Mancini, storico della chiesa, capo e guida spirituale del Consiglio Pastorale del gruppo "Pè a liturgia in Corsu" che si è fatto promotore del processo di beatificazione del frate corso Bernardino Cristini.


V: Come prima domanda vorremmo che si presentasse brevemente. Il suo legame con la Corsica è di sangue, territoriale, linguistico? Sappiamo che è uno storico e che è attivo in varie associazioni, tra cui il Consiglio Pastorale del Gruppo Pè a liturgia in Corsu e l’Associu Fra’ Bernardino Cristini. Qual è il suo ruolo in questi gruppi e quali sono gli obiettivi che essi si propongono?

M: Sono Padre Antonio Mancini dell’ordine Camilliano e attualmente svolgo il mio servizio pastorale nell’Ospedale San Camillo in Roma. Dopo il Dottorato in Teologia ho insegnato Storia della Chiesa Moderna e Contemporanea presso la Pontificia Università Lateranense in qualità di Assistente. Da lì sono poi passato all’Istituto di Pastorale Sanitaria Camillianum di Roma per insegnare Storia della Carità e Pastorale Sanitaria.

Per quanto mi risulta, non sono di sangue corso ma mi sono avvicinato alla sua “causa” dopo aver conosciuto la figura del Padre Bernardino Cristini. In ciò devo ringraziare il Dottor Cogliandro che mi ha coinvolto nel progetto di promozione della Causa di Canonizzazione del Padre Cristini: un vero e proprio apostolo della Carità.

Svolgo, nell’ambito dell'Associazione Fra’ Bernardino Cristini, il compito di Presidente. L’intento dei nostri gruppi è quello di riscoprire i legami culturali e religiosi che accomunano la Corsica all’Italia.


V: Sappiamo che Lei è fortemente legato alla figura di Fra’ Bernardino Cristini, che dà il nome all’Associazione di cui è Presidente: che cosa ci può dire di questo personaggio?

M: Il mio legame con Frate Bernardino Cristini riguarda soprattutto l’ambito della mia ricerca: ricostruire una più completa Storia della Carità nel contesto della vita della Chiesa. Ricostruire la vita del Cristini in maniera precisa potrebbe essere il punto di partenza per un futuro processo finalizzato alla Canonizzazione di questo grande corso. Un uomo che ha vissuto nella pratica costante della Carità, tipica della famiglia francescana, la conciliabilità tra la fede e la scienza.


V: La Corsica è geograficamente e storicamente parte integrante dell’Italia; pur tuttavia è ormai da 250 anni che appartiene politicamente a un altro stato. Un certo sentimento d’Italianità è però rimasto sempre presente, tanto che il fenomeno dell’Irredentismo Corso, che ebbe il suo culmine durante il secondo conflitto mondiale, non si è mai spento, benché dopo la seconda guerra mondiale si sia presentato più che altro come indipendentismo, anche a causa del totale disinteresse dello Stato Italiano postbellico. In un tempo difficile come l’attuale, in cui l’individualismo e la perdita dei concetti di appartenenza hanno inciso negativamente su ogni concetto identitario, in che modo a suo avviso la Corsica potrebbe riuscire a recuperare l’antico legame con la penisola Italiana nonché con la tradizione Cattolica?

M: E’ fondamentale che le radici comuni di Corsica e Italia in nessun caso vengano meno, specialmente oggi che coloro che guidano l’Unione Europea (tra questi, la stessa Francia e le altre nazioni ispirate al più becero laicismo) intendono, in nome della globalizzazione (economica), cancellare ogni forma di particolarismo...fosse anche culturale. Certamente oggi più di ieri abbiamo bisogno di accompagnare alle radici culturali comuni anche una nuova forma di evangelizzazione. Cultura e Vangelo devono andare di pari passo. È questo l’unico modo per mantenere viva la propria identità, che caratterizza la Corsica come parte viva di un contesto tutto italiano.


V: L’idioma corso, che i linguisti hanno sempre considerato il più puro dialetto Italiano, fatica a resistere all’ormai secolare attacco della lingua francese: in che modo in futuro si dovrebbe agire per poterlo salvaguardare e diffondere?

M: Lo sforzo per mantenere viva la lingua corsa si inserisce perfettamente nel quadro sopra descritto, relativamente al mantenimento dell’identità. La Francia, spesso spinta da quel colonialismo che l’ha sempre contraddistinta, non deve procedere all’eliminazione di questa lingua, così diversa dalla propria identità linguistica, e della cultura che le è collegata. Quindi, uno dei compiti delle nostre associazioni è quello di far conoscere la lingua originaria della Corsica.


A cura di Vittorio VETRANO


Nell'immagine del titolo: fra' Bernardinu Cristini, cittadino della Repubblica di Venezia, scomparso in odore di santità, grande medico della peste di Roma del 1656, occupatosi della cura dei più poveri in tutte le contrade d'Italia, a cui dobbiamo la più imponente opera di medicina in lingua italiana del XVII secolo, "Pratica Medicinale" (1680), da https://www.la-notizia.net/2020/07/20/le-ragioni-della-beatificazione-di-fra-bernardino-cristini-il-medico-che-curo-la-peste-a-roma-nel-1656/


Padre Antonio Mancini