I LEOPARDI, UNA TRADIZIONE SECOLARE DA COSTANTINOPOLI E GERUSALEMME A SICILIA E MARCHE

Gli Ordini cavallereschi legati alla Casata dei Tomassini Paternò Leopardi: ce ne parla il Professor Ignazio Melissenda


La storica famiglia bizantina siculo marchigiana dei Tomassini Paternò Leopardi, oltre a essere riconosciuta nei suoi titoli nobiliari (di principi, marchesi, conti e patrizi) dal Regno Borbonico delle Due Sicilie, dallo Stato Pontificio, dagli ordini cavallereschi cattolici Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme (di Rodi e di Malta) e Costantiniano di San Giorgio, e successivamente anche dalla Consulta Araldica Savoiarda del Regno d’Italia e dal Tribunale Nobiliare del Regno di Spagna, porta legittimamente avanti anche l’antica tradizione imperiale romana d’Oriente. Infatti, sia l’Unione della Nobiltà Bizantina (del Romano Impero d'Oriente fondata nel 1912) che la Santa Chiesa Ortodossa, oltre ad altre importanti istituzioni accademiche e universitarie internazionali, da sempre, riconoscono i principi Leopardi quali legittimi comprovati eredi delle dinastie greco macedone Giustinianea e romano cartaginese Heracliana che hanno retto il trono di Costantinopoli, complessivamente per quasi due secoli, dal 518 al 711 DC. 

Ricordiamo inoltre alcune delle più illustri parentele dei Leopardi con Goffredo di Buglione, Re Crociato di Gerusalemme, con gli Aragonesi Re di Sicilia, con il poeta conte Giacomo Leopardi e con lo scrittore principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del Gattopardo, romanzo storico sulla nobiltà siciliana durante il periodo di transizione del Risorgimento, reso celebre in tutto il mondo dall’omonimo film di Luchino Visconti.



L’Augusta Casa Imperiale Costantinopolitana dei Leopardi è legittima titolare di vari ordini cavallereschi, confraternite e istituzioni di storica collazione privata, fra cui i più attivi e noti sono certamente gli Ordini della Corona Heracliana di Costantinopoli e della Guardia d’Onore di Santa Sophia. 

Il primo ordine è riservato ai nobili nati o nominati, alle categorie a cui spetta tradizionalmente una nobiltà personale di funzione (ecclesiastici, ufficiali, magistrati, diplomatici e accademici), alle dame ed ai cavalieri già appartenenti ad altri ordini cavallereschi riconosciuti. 

La seconda è una istituzione storicamente dedicata ai militari di tutte le Armi ed alle Forze dell’Ordine, da qualche tempo anche ai Vigili del Fuoco, agli appartenenti alla polizia locale, alla protezione civile e al pronto soccorso. Ad entrambi gli ordini, divisi classicamente in sei gradi (cavalieri e dame, cavalieri e dame ufficiali, cavalieri e dame di commenda, cavalieri e dame grandi ufficiali, cavalieri e dame di gran croce, cavalieri e dame di collare) possono accedere tutti i "buoni cittadini cristiani aventi titolo" (come da statuti), presentando un breve curriculum, e, di diritto, figli e discendenti da cavalieri e dame già appartenenti ai medesimi, con le loro consorti. 

Le insegne, tranne quelle del Gran Maestro, dei Collari e dei Dignitari, sono volutamente uniche e comuni per tutti, a simboleggiare la fraterna appartenenza ideale, a prescindere da gradi e funzioni. I cavalieri Heracliani vestono un simbolico mantello colore sangue blu, quelli di Santa Sophia rosso sangue, entrambi con le rispettive croci sulla spalla del cuore, e guanti bianchi di ordinanza durante le cerimonie religiose. Le dame, in chiesa, indossano anche un velo nero a coprire, come si usava dire, “le vezzose acconciature femminili”.



Generale Gran Maestro è, per diritto, il Capo Dinastico della Casa Imperiale Giustinianea Heracliana di Costantinopoli, ovvero, attualmente, SAI il Principe Ezra Annibale Theo Paterniano Foscari Widmann Rezzonico (così alla anagrafe, nato da antica e illustre famiglia comitale dogale veneta, che ha ereditato anche i cognomi e i titoli dei conti carinziani e dei principi di Papa Clemente XII), figlio della principessa donna Evy Delia Tomassini Paternò Leopardi, nipote ed erede dello zio materno il principe Don Hugo Josè (personaggio mitico, combattente durante la seconda guerra mondiale con l’Asse, rimasto sempre fedele alle sue idee, stimato genealogista e araldista di fama internazionale). 



Il Principe Ezra, con grande semplicità e altrettanta determinazione, custodisce, governa e porta avanti l’imponente archivio storico e questo incredibile patrimonio culturale araldico di famiglia, e si dedica attivamente a iniziative benefiche e sociali a sostegno delle famiglie bisognose, insieme alla consorte (la principessa donna Maddalena nata nobile Messina) ed al cugino (il principe Piero Remo Maria, nato nobile Caputo dei duchi di Torano).


Ignazio MELISSENDA