SPOLIATIS ARMA SUPERSUNT

Editoriale di dicembre MMXXII.


Nel 2023 ricorreranno due importanti anniversari sabaudi, che hanno segnato la storia della dinastia stessa, legandola così alla storia d'Italia.

Il capostipite dei Savoia, fu Umberto I Biancamano, Conte di San Giovanni di Moriana, Savoia e Aosta. Questi morì il primo di luglio del 1048, secondo alcuni studi, ergo nel 2023 correranno i 975 anni dalla di lui scomparsa e dalla nascita della "branca comitale" che vide la successione di Conti e Duchi e Re sabaudi sino al 1831.

La contea del Biancamano era un' entità feudale, a cavallo delle Alpi, uno "stato di passo" tra il Regno di Francia e il Sacro Romano Impero. Per tutto il medioevo la contea rimase a cavallo dei monti, nel secolo XIII il limite occidentale arrivava fino al Rodano e le propagini in territorio italiano lambivano il Po e Torino, il vero perno, la capitale era Chambéry. Nel corso del secolo XIV e XV si visse la "stagione dei tre Amedei", il Conte "verde" Amedeo VI, eroico cavaliere e signore, "Re Artù delle Alpi". Il di lui successore, Amedeo VII detto il "Conte Rosso", che ingrandì lo stato e conquistò lo sbocco sul mare, Nizza. Amedeo VIII, ultimo Conte di Savoia e primo Duca per investitura imperiale, diede impulso agli interessi sabaudi verso la pianura Padana.

Il quattrocento segna anche duri colpi per il Ducato di Savoia, le guerre italiane vedono le terre piemontesi occupate e messe a sacco. Il passaggio di eserciti, la terribile occupazione francese sotto il Regno di Carlo II di Savoia, sembra segnare la fine stessa del Ducato stesso.

Sarà il giovane figlio di Carlo II, Emanuele Filiberto, a lottare e combattere per riscattare il dominio dei propri antenati. 

Oggi possiamo mirare in piazza San Carlo a Torino il monumento dedicato a questo grande condottiero, sulla spada della statua equestre del Duca, si può leggere la frase latina "spoliatis arma supersunt". Che si può tradurre in: "A chi tutto perdé restano l'armi", e proprio questo fece Emanuele Filiberto I, combattendo nella battaglia di San Quintino riuscì a riottenere la libertà degli Stati di Savoia. Il riscatto e l'indipendenza del Ducato, fu sancita con la firma del trattato di Cateau-Cambrésis (2-3 aprile 1559), che però al contempo segnò anche la crescita dell'influenza spagnola su buona parte della penisola.

Ma la grandi opere di Emanuele Filiberto non riguardano solo la sfera militare, infatti il Duca diede un' impronta significativa alla dinastia sabauda, e viene giustamente annoverato come un secondo fondatore della casata stessa, e indirettamente della storia nazionale.

Qui si ricollega l'altro grande anniversario, il 7 febbraio del 1563 la capitale del Ducato venne trasferita da Chambéry a Torino, e nel 2023 cadranno i 460 anni da tale avvenimento. 

Il cambio della capitale, pone una svolta nella storia della dinastia, e di riflesso, nella storia italiana. Lo stato sabaudo cessa d'esser "stato di passo", per incunearsi nella politica italiana ed europea. 

Il Ducato, con Emanuele Filiberto e i suoi successori, diviene protagonista delle vicende italiane e si muove nello scacchiere politico delle cancellerie europee. 

Per citare Indro Montanelli: "chi l'ha fatta l'Italia, se non i Savoia coi loro piccoli e antiquati, ma seri, Stato ed Esercito". Lo sviluppo dello stato sabaudo, con il rafforzamento dell'esercito, la creazione di un apparato amministrativo e burocratico, fu fondamentale. Dai secoli XVI al XVIII, si vide l'elevazione da Ducato a Regno con Vittorio Amedeo II, segnando un grande balzo per la dinastia. A parte la parentesi giacobina e napoleonica, l'epopea risorgimentale porterà il più alto coronamento ai Savoia, con l'unificazione italiana.


Concludendo, la nostra storia e identità nazionale, passa attraverso questi due grandi avvenimenti. Come ribadito sia da Montanelli, dallo storico Gioacchino Volpe, lo sviluppo dello stato sabaudo è stato il fulcro del riscatto italiano. L'unificazione della Patria, con il Risorgimento, non ci sarebbe mai stata senza i Savoia e il loro stato. Quel Ducato, che per secoli riuscì a rimanere indipendente, fu il punto di partenza della nostra storia nazionale. Ergo, nel 2023 dovremmo maggiormente celebrare questi due anniversari, filo conduttore di una dinastia e della nostra identità patria.

1-XII-2022


Alessio BENASSI


Foto del titolo: "Caval ëd Brons", monumento equestre a Emanuele Filiberto di Savoia sito al centro della Piazza San Carlo di Torino, opera di Carlo Marochetti del 1838, che raffigura il duca nell'atto di ringuainare la spada dopo la vittoria di San Quintino. Da https://www.flickr.com/photos/lucaxino/6863650481