PIERINO DELPIANO, UNO SCOUT ESEMPLARE

Il 3 dicembre 1919 per mano socialista, moriva il giovane scout e patriota Pierino Del Piano, gridando "Viva l'Italia!". Lo vogliamo ricordare con le parole di Umberto Maria Fantò.


Per il mio fratello scout Salvo Zappardino


A cento anni dalla nascita, desidero ricordare la figura di Pierino Delpiano, giovane scout deceduto il 3 dicembre 1919.

Pierino Delpiano nacque il 23 giugno del 1990 da una umile famiglia del biellese trasferitasi a Torino in cerca di fortuna, dove il padre svolgeva il mestiere di muratore e la madre quello di portinaia. Da giovane frequentò le scuole elementari presso i Fratelli Cristiani, per poi entrare nel 1916, nel II Reparto ASCI di Torino.

Fu in seguito incaricato di riorganizzare il VI Reparto nella parrocchia di Santa Giulia e l’VIII nella parrocchia di San Francesco da Paola. Al termine della scuola elementare andò a lavorare in una drogheria di corso Vittorio Emanuele. Poi tornò alla scuola e si iscrisse al "Sommeiller".

Chiamato alle armi nell’aprile del 1918, si presentò a Cuneo nel 35° fanteria. Inviato in zona di guerra, nella zona di Monte Grappa, diventò presto caporale. Nel mese di novembre dello stesso anno fu colpito da congelamento e ricoverato in un ospedale  da campo.

In seguito fu trasferito a Novara nell’Ospedale allestito nelle scuole di Canobbiano.

Nel marzo del 1919 ritornò a Torino al suo reparto scout, dove ricevette la Croce d’Oro al merito dal Commissario regionale Conte Balbo di Vinadio. Riprese pure gli studi interrotti presso l’Istituto "Sommeiller”.

Al  termine della prima guerra mondiale Torino fu investita, come tutta l’Italia, da scioperi e scontri tra i socialisti e le forze dell’ ordine. Il nostro paese entrava nel “Biennio rosso”, che avrebbe visto le fabbriche occupate e il tentativo delle forze social comuniste di imporsi sul panorama politico italiano.

In quel fatidico 3 dicembre 1919, una manifestazione socialista, partita dalla stazione di Porta Nuova, faceva il proprio ingresso in corso Oporto (oggi corso Matteotti). Lì ci fu uno scontro verbale tra alcuni militanti di sinistra ed alcuni studenti del Sommelier. Ad un certo punto si levò dalla folla rossa il grido “Abbasso l’Italia”, ma subito Pierino Delpiano  rispose: "Non è delitto gridare viva l’Italia e noi lo grideremo sempre!”. Subito i colpi di rivoltella colpirono Pierino ferendolo mortalmente. Fu trasportato subito in ospedale dove da lì a poco la sua anima si unì a Dio.

Cinquantamila persone presero parte al suo funerale.

Pierino non rappresenta un martire di oscuro passato, né tantomeno un milite della rivoluzione fascista, bensì è l’incarnazione degli alti ideali dello scoutismo. Era un ragazzo attivo nel suo gruppo ASCI fin dalla fondazione dell’associazione e i suoi ideali di amor di Dio e di Patria sono valori presenti nello scoutismo.

La figura di Pierino ci interpella soprattutto oggi a fronte di uno scoutismo, dove i valori di Amor di Dio e di Patria sembrano non trovare spazio.


Umberto Maria FANTO'