LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

La lettera del Cav. Giovanni Ruzzier al Presidente della Repubblica in merito alle solite celebrazioni "di parte" del 25 aprile.                                                                                           

           Rimini, 7 aprile 2016


Ill.mo Signor Presidente della Repubblica,

non essendo riuscito ad inoltrarLe questo mio scritto tramite il Segretariato della Presidenza della Repubblica,consenta ad un Suo compatriota, esule da Pirano (Pola), già in servizio nel contingente di mare della Guardia di Finanza per quasi 40 anni, di chiederLe rispettosamente di ricordare, nella ricorrenza dell'anniversario della Liberazione,  che solennemente viene celebrato in tutta Italia,  una figura dimenticata della Storia nazionale: S.M. il Re Umberto II.

 Il 25 aprile 1946, con un messaggio alla Nazione, il Re ricordava i: "partigiani che ben sapevano di coinvolgere nella lotta anche le loro famiglie" e concludeva con la frase: "E questo l'Italia lo deve a Voi, soldati, marinai, avieri e partigiani. La Patria vi ringrazia. Viva l'Italia!"

Orbene, Signor Presidente, a distanza di 72 anni dalla Liberazione, possibile che questa ricorrenza sia da sempre solo e soltanto appannaggio di un certo schieramento politico dimenticando che alla Liberazione della Nazione concorsero le Forze Armate, la tragedia dei 600mila militari internati nei campi di concentramento nazisti, che lo preferirono piuttosto che abiurare il giuramento prestato.

Il 25 aprile dovrebbe essere il giorno della pacificazione nazionale, Lei mi insegna che non è così. Tutto viene sacrificato sull'altare del politicamente corretto. La Repubblica dovrebbe rispetto anche al quarto Capo dello Stato dall'Unità nazionale. Un gentiluomo cui ancora oggi, a distanza di tanti anni, viene negato il Suo rientro in Patria da morto.

Signor Presidente, Lei rappresenta tutto il popolo italiano,  al di la ed al di sopra di ogni schieramento politico e/o religioso. Faccia un passo avanti. Ridia giustizia a chi ancora l'aspetta e sopratutto metta l'accento su una priorità: la pacificazione  nazionale.

Con la massima stima, voglia gradire i miei rispettosi saluti,


Uff. OMRI Giovanni RUZZIER