IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Ho voluto rileggere la Costituzione ed il testo del mio primo esame, nel lontano 1972, di Diritto Costituzione per risolvere alcuni dubbi che mi giravano in testa in merito alla decisione di Mattarella di non dare l’incarico di governare a coloro che hanno vinto le elezioni lo scorso 4 Marzo.

Premesso che la Costituzione vigente è una coperta elastica che chiunque può strattonare della parte che più gli interessa senza il minimo problema, tant’è che in Italia ci sono più costituzionalisti che levatrici ed ognuno di loro esprime la propria dottrina per lo più in contrasto con gli altri.

Ma ogni tanto ci sono delle affermazioni molto semplici e decisamente univoche.

Di questo genere è la costituzione del Governo, stante l’interpretazione letterale del testo e quanto scritto in merito non solo alla prassi, che ritengo sempre una scelta deleteria nell’applicare norme imperanti, ma anche all’interpretazione  che i fini giuristi chiamano “ teleologica” della norma che, volgarmente, giustificherebbe il passare al semaforo con il rosso quando si debba evitare un ingorgo pericoloso; certo, resterà poi a noi convincere il vigile a non ritirarci la patente !

Ma ritornando a noi, la Costituzione a forza di “sentiti”, “proposte” ed altri avverbi – aggettivi – participi, non obbliga il Presidente della Repubblica ad affidare l’incarico di Governa a chi vince le elezioni.

“Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri”

Quindi, la tanto decantata democrazia in Italia funziona così: ci sono le elezioni; forse vince qualcuno, ma il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri chi vuole, fosse anche Paperino o un amico del partito che più gli è vicino o simpatico.

E’ lecito ed assolutamente in linea con i principi della Costituzione.

Se poi, invece, normalmente nomini persona del partito che ha vinto le elezioni, dovrebbe essere un fatto scontato che, tuttavia, abbiamo visto disatteso negli ultimi anni con  l’incarico di Governo a personaggi mai eletti (Monti, Renzi) e nominati d’imperio senza mai passare dalle elezioni – fatto comunque ineccepibile dal punto di vista della interpretazione letterale della Costituzione.

Quello che invece mi sconvolge e mi lascia esterrefatto consiste nel condizionamento della vita del Governo.

Abbiamo visto Governi estivi, balneari, di attesa, di compromesso e fino a quelli in cui le linee parallele convergevano, ma il Governo che piace al Presidente mai.

Questo è il percorso: il Governo di persone incaricate da Mattarella, si presenterà alle Camere  e se avrà la fiducia, dovrà governare sino alla fine dell’anno e preparare le elezioni che ci saranno nei primi mesi del 2019. In caso di sfiducia ci saranno le elezioni dopo le vacanze estive con l’impegno che né il sempre sorridente Cottarelli né i suoi Ministri si presenteranno alle elezioni.

In entrambi i casi, il Presidente della Repubbliche si impegna a sciogliere le Camere nei tempi già prestabiliti e dichiarati da Cottarelli (chissà se sentiti i Presidenti di Camera e Senato, tanto lo ha già deciso oggi).

In quale passo della Costituzione sia previsto tutto questo, non lo so e nemmeno esiste un passo che preveda che il Governo ed i suoi Ministri non debbano svolgere pienamente e liberamente la propria attività.

Il Presidente si è arrogato il diritto di regolare la vita del Governo della Repubblica al di fuori ed in palese contrasto con i dettami della Costituzione che cita ogni quattro parole !

Questo è il vero colpo di stato che, stranamente, nessuno ha colto ed a questo punto mi chiedo se sia io a non capire nulla.

Il Presidente della Repubblica ha condizionato la vita di un Governo della Repubblica Italiana secondo la sua unica volontà, fatto di voti di fiducia del Parlamento, scioglimento delle camere a tempi prestabiliti, assicurazione che alcuni Cittadini Italiani non dovranno presentarsi alle prossime elezioni !!!

Dove è scritto tutto questo nella Costituzione; dove trova un pur minimo appiglio giuridico se non oggi nell’acquiescenza dei soliti cortigiani e camerieri di regime, giornali compresi!

Un Tizio, un tempo, disse a viso scoperto e di fronte a tutti i Deputati che assumeva personalmente ogni responsabilità, ma si sa, è stato poi dichiarato Dittatore.

Viva il Re!

Forlì, 29 Maggio 2018


Alberto Urizio v. KOVERECH