ENRICO MATTEI

Il 27 ottobre 1962, a Bascapè, in provincia di Pavia, precipita l'aereo di Enrico Mattei, presidente dell'ENI e nemico giurato delle multinazionali petrolifere. La dinamica dell'incidente non è mai stata chiarita.



Oggi, 27 ottobre, desidero far riferimento al termine "visione", usato nel linguaggio manageriale e politico che,  sostantivo femminile, in senso figurato, si  traduce  nell'idea personale che si ha, in merito a qualche cosa. 

Più di sessant'anni fa è stato Enrico Mattei, che per primo, l'utilizzò per diffondere la propria idea di unificazione mondiale del patrimonio energetico, di creare un cartello del petrolio, in maniera equa ed etica.


Classe 1906, marchigiano di Acqualagna, trasferitosi a Matelica, famiglia numerosa, figlio di un brigadiere dell’Arma e di una casalinga.

Già ai tempi delle medie inferiori gli è chiaro il proprio futuro. Essere il paladino dei deboli per un senso di equità e giustizia.

Idea che matura, quando, poco più che dodicenne, in una casa di campagne, assiste a questa scena: due cani enormi si avventano su una ciotola di cibo. Un gattino spelacchiato e malconcio si avvicina alla ciotola nel tentativo di mangiare qualcosa, ma uno dei cani gli tira una zampata talmente forte da farlo volare contro il muro e spaccargli la spina dorsale.

Non ci sta contro la prepotenza e la sopraffazione altrui,  quando tutti possono partecipare ed accedere al bene comune; è un sentimento che perseguirà sempre nelle tappe della sua esistenza, ben note.


Mattei,  ha la visione di un’Italia che rialza la testa dopo la guerra e che va avanti sulle proprie gambe, senza dover rendere conto a nessuno. È un'Idea che però, mette in grave difficoltà il piano di colonizzazione che altre potenze avevano messo in atto fin dal 1928 con l’accordo della linea rossa e gli accordi di Achnacarry. Sette aziende avevano stabilito quali sarebbero state le zone d’estrazione e i prezzi di vendita del greggio: di fatto si trattava di un cartello, che prevedeva di spartirsi il 75% del petrolio estratto da Africa e Medioriente.

C’erano dentro le statunitensi:

01 Esso,                        

02 Mobil,                     

03 Texaco,                     

04 Chevron e

05 Gulf oil;

06  l'olandese Shell

07  la britannica  BP (BritishPetroleum)


Mattei le chiamava le “sette sorelle”. In realtà sorellastre: oltre a imporre clausole contrattuali vergognose, trattavano gli operai locali alla stregua di schiavi e si imponevano ai governi di quegli Stati. Avevano addirittura, già deciso di fare dell’Italia un cliente. Ma erano "inciampate" nell'ostacolo Mattei, che, addirittura, divenne il temibile concorrente. Alla stregua di un Ministro degli Esteri, Enrico Mattei, concludeva accordi internazionali per lo sfruttamento non truffaldino delle risorse dei Paesi perlopiù in via di sviluppo, stipulando contratti paritari di partnerariato. Iniziano così a fargli la guerra in Italia e all' estero.


La conclusione è quel 27 ottobre 1962 sul cielo di Bescapè (PV).

Sono le 18:40,  il sole è appena tramontato e c’è una pioggia leggera. Il bireattore Morane-Saulnier 760, è a 2000 metri in fase di atterraggio a Linate.

Alla cloche c'è il riminese Irnerio Bertuzzi ex Maggiore pilota ed Asso dell' Aeronautica Militare nell'ultimo conflitto mondiale (con all'attivo anche 2 medaglie d'argento al V.M.). Si accendono le luci per l'atterraggio, che innescano una bomba, collocata a Catania, all'aeroporto Fontanarossa, da cui il velivolo era decollato e che ne provoca  l'esplosione. Col pilota,  a bordo, il giornalista inglese William Mc Hale ed il potente Enrico Mattei, croce delle lobby petrolifere e destabilizzatore del mondo politico legato agli affari. Liberi  finalmente da Mattei e dal suo "Neoatlantismo” , che offriva ai Paesi produttori di petrolio di diventare suoi partner.

Dal punto di vista giudiziario s' aprirà il Caso Mattei, mai chiarito, per il resto, Mattei diventerà il Mito, colui che nel compiere l'interesse del proprio Paese, creò decine e decine di migliaia di posti di lavoro ed il suo modello, innovativo, aziendale  tutelava ed "avvolgeva" i lavoratori ed i loro nuclei familiari. Grazie Mattei.

Solo una parola: GRANDISSIMO Enrico Mattei.


Gialuca RIGUZZI