RICORDO DI PRIMO SIENA E DELLA SPADA DI PERSEO

Moriva il 15 novembre 2022 Primo Siena, uno degli intellettuali di spicco della destra italiana. 


E’ morto, all’età di 95 anni, a Santiago del Cile, dove viveva dal 1978, Primo Siena.

Si tratta di una delle figure fondamentali della storia politica, ma soprattutto culturale della Destra italiana, ma molto meno celebrata di altre, più note.

Eppure, la sua opera e il suo pensiero sono fra i più attuali e, a nostro avviso, fra i più fecondi anche in prospettiva futura.

Classe 1927, andato giovanissimo a Salò, Siena aderì nel 1947 al MSI.

Il suo pensiero si connota per una profonda e articolata evoluzione, che lo porta a elaborare un modello da lui definito di “democrazia organica”.

Fondatore di fondamentali riviste come Cantiere e Carattere, Siena fu inizialmente un “figlio del Sole” assieme a Rauti ed Erra, per poi passare da Julius Evola a Giovanni Gentile e trovare il proprio definitivo approdo nel cattolicesimo.

A Giovanni Gentile Siena dedicò un saggio ( Giovanni Gentile. Un italiano nelle intemperie) e dal filosofo mutuò la propria passione per la pedagogia, lavorando per tutta la vita nel mondo dell’istruzione.

Il cattolicesimo di Siena, talvolta accostato a quello tradizionalista, attingeva però al pensiero di autori fuori dagli schemi come Giovanni Papini, Attilio Mordini o Silvano Panunzio. Nel suo libro del 2013 Incontri nella Terra di Mezzo. Profili del pensiero differente, dedicava approfondite analisi agli autori con cui si era formato, tra cui spiccano anche il teologo Romano Guardini e l’intellettuale conservatore statunitense Russel Kirk.

La prima opera di Siena fu il testo Le alienazioni del secolo, che nel 1957 vinse il premio Angelicum, consegnatogli direttamente dall’allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, per poi essere pubblicato in volume nel 1959. In quel testo si criticavano tutte le ideologie alienanti dell’epoca che, purtroppo, sono in buona parte anche quelle della nostra: oltre a socialismo e comunismo, il liberalismo laicista e la visione di una democrazia meramente contrattualistica.

Il libro fondamentale di Primo Siena, però, che a nostro avviso dovrebbe essere letto e studiato dalle future generazioni è La spada di Perseo, uscito in Cile nel 2007 e in Italia nel 2014, definito dallo stesso autore come il lavoro più importante della propria vita.

Alla base del libro è il concetto di meta politica, di cui Siena da una formulazione alternativa a quella data da Alain De Benoist in una prospettiva meramente orizzontale, definendola come “una scienza sintetica che riassume in sé la metafisica (scienza dei principi primi) la politica (scienza dei mezzi), e l’escatologia (scienza dei fini ultimi)” .

Il potere moderno, secondo Siena, disancorandosi dai propri fondamenti sacri, si trasforma in un’entità demoniaca e tentacolare, simboleggiata da Medusa, il mostro mitologico decapitato dall’eroe greco Perseo, che diventa l’esempio a cui rifarsi.

Il libro è un’appassionante e dotta dissertazione, che va da Dante a Tolkien, da Vico a Pinocchio, dalle apparizioni mariane allo studio dei simboli, da Carl Schmitt alle riflessioni sul nome segreto di Roma.

Un libro fondamentale, dicevamo, che da solo basterebbe a giustificare la riconoscenza per questa figura di intellettuale che, collocandosi all’incrocio “pericoloso” fra cultura di Destra e cultura cattolica, ha saputo elaborare una sintesi affascinante e da cui sicuramente non si può prescindere tanto facilmente.


Paolo Maria FILIPPAZZI


Da https://campariedemaistre.blogspot.com/2022/11/ricordo-di-primo-siena-e-della-spada-di.html?fbclid=IwAR1ZHclhbD-ac7-q4kFdK2iIHvW--nNVHRGFKf79uSKh1GCQOlh7L1ArwJM&m=1