LA SCOMPARSA DEL SOMMO POETA

Oggi, 14 Settembre , non potevo non ricordare il Sommo Poeta, scomparso tra il 13 e 14 Settembre 1321 a Ravenna. La vita di Dante Alighieri è strettamente legata agli avvenimenti della Sua Firenze, dove nasce il 29 maggio 1265. Data importante è il 1274, secondo la Vita Nova, quando vede per la prima volta Beatrice (Bice di Folco Portinari) della quale si innamora subito perdutamente. Il giovane Alighieri segue gli insegnamenti filosofici e teologici delle scuole francescana (Santa Croce) e domenicana (Santa Maria Novella). Studia i classici latini, gli scritti dei Padri della Chiesa e le sette arti liberali. Elementi cardine del suo pensiero sono: il concetto di auctoritas (“autorità”), attribuita soprattutto a Virgilio ed Aristotele; il metodo dialettico della filosofia scolastica; l’interpretazione allegorica dei testi, che consente la “polisemia” della narrazione. Più della biografia mi piace rimarcare la sua opera che contiene molti elementi di modernità. Tre sono i principali: •Il ruolo dell’intellettuale come guida per la società, per insegnare agli uomini le leggi e i principi morali; •La difesa programmatica della lingua volgare, da usare come lingua letteraria. Dante promuove un “volgare illustre” grazie a Lui il volgare perfetto, derivante dalla mescolanza di vari dialetti, diverrà la base per un’unità linguistica nazionale, presupposto dell’unità politica; Il rapporto tra impero e papato, la cui contrapposizione aveva causato duri scontri in Italia tra le opposte fazioni dei guelfi (a favore del papato) e dei ghibellini (a favore dell’impero); Dante, pur essendo guelfo, era sostenitore di un potere imperiale forte e legittimo; era inoltre contrario al potere temporale della Chiesa: per lui, impero e papato dovevano essere due istituzioni autonome e indipendenti (teoria dei “due Soli”). Guide importanti nella sua formazione furono Guittone d’Arezzo, in età giovanile, e soprattutto Guido Cavalcanti, di cui il poeta fu amico e che lo condusse ad aderire allo Stilnovo con un gruppo di poeti fiorentini, e procedere ad un grande sperimentalismo contenutistico, con cambiamenti di stile e di registro linguistico da un’opera all’altra e anche all’interno della stessa opera (plurilinguismo). Volevo ricordare il Sommo Poeta accennando al XIV Canto del Paradiso nel quale la figura di Cristo che vi "balena" non è quella sofferente dell’Uomo-Dio crocifisso, ma quella trionfante del Risorto, e le anime dei martiri della fede percorrono quella Croce con un moto di letizia incessante cantando un inno di risurrezione. Che si sia fatto influenzare dai mosaici ravennati, nei quali vi è l'assenza della Crocifissione? Chi lo sa? Firenze lo ha cacciato, i Da Polenta a Ravenna l'hanno accolto e la Città di Ravenna, se lo tiene stretto. Dante è così Grande, Imponente ed attuale che il suo studio non ha mai fine. Con l’accenno al laico pensiero di  rinascita, ripresa o ripristino voglio augurarTi la realizzazione delle Tue legittime e "sudate" aspirazioni o, più romanticamente, la realizzazione personale dei sogni. E come diceva il Sommo Poeta….  "....È chiaro quindi che la pace universale è la migliore tra le cose che concorrono alla nostra felicità". Un saluto . 


Il Giangi.