La rivista telematica del Circolo Monarchico "Dante Alighieri - Patto per la Patria"

VITTORIO EMANUELE III E BENITO MUSSOLINI: DUE UOMINI FATTI PER INTENDERSI

VITTORIO EMANUELE III E BENITO MUSSOLINI: DUE UOMINI FATTI PER INTENDERSI

Il 15 Giugno 1938 Sua Maestà il Re Imperatore Vittorio Emanuele III, tra ali di popolo festante, manifesta la propria inossidabile stima a Sua Eccellenza Benito Mussolini, Capo del Governo e Duce del Fascismo, visitandone ufficialmente la casa natale. Cogliamo l’occasione di tale anniversario per sfatare tanti miti, costruiti ad arte nel secondo dopoguerra, circa i rapporti personali tra il Sovrano e il Duce.

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DOVERI DI UN CAPO DELLO STATO

DOVERI DI UN CAPO DELLO STATO

A dispetto della consueta ed ideologizzata interpretazione dei fatti, il "trasferimento del re" (passato ingiustamente alla Storia come "fuga del re") fu necessario per assicurare la continuità dello Stato, garantendo lo svolgimento delle normali funzioni istituzionali. Spesso, per un Capo di Stato, "i doveri per lo più sono amari, ma vanno assolti".

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