Ultimo messaggio di fine anno del Re d'Italia Umberto II; Cascais, 31 dicembre 1982.
"Italiani!
Desidero ringraziare di cuore quanti, da ogni parte, mi hanno fatto giungere il loro ricordo e augurio nella recente mia malattia. Mi hanno dato grande conforto e mi e' quasi sembrato d'essere ancora in mezzo a voi.
Sempre, nei miei messaggi, rilevando gli evidenti errori ed eccessi - che han portato vasta disoccupazione, pesante svalutazione della moneta, debito pubblico crescente, mancanza di case - vi ho esortato a battervi per un avvenire migliore.
Inutile ricercare i responsabili della crisi. Occorre affrontare i necessari sacrifici, pretendendo però che essi siano di tutti e che cessino gli innumerevoli sperperi del pubblico denaro. Si rifletta almeno sulle dolorose privazioni alle quali son costretti tanti contribuenti. Si avrà , allora, vergogna per ogni lira di sperpero.
Per uscire dal difficile frangente, si deve, innanzi tutto, tornare ad amare la Patria. Solo così si potranno accettare i sacrifici, superare le difficoltà e riacquistare quel benessere che non fu un miracolo, ma il frutto dell'intenso lavoro e della fraterna cooperazione fra tutti gli italiani.
Il nuovo anno - che, per noi cattolici, sarà santo - faccia sì che quanti dal mondo intero verranno a Roma a cercare certezza e speranza, trovino un'Italia che inizia un nuovo periodo di benessere, nella sicurezza del suo avvenire libero e democratico.
Con questo fermo proposito ripetiamo assieme, ancora una volta, il grido che ci ha condotto all'unità, all'indipendenza, alla libertà : Viva l'Italia!"
Umberto