Comandante dei sommergibili "Menotti" e "Tazzoli", a bordo di quest'ultimo si distinse, fra l'Aprile del 1941 e la fine del 1942, in sei lunghe missioni atlantiche partendo dal porto di Bordeaux con l'affondamento di 17 navi nemiche. In seguito venne trasferito al comando della torpediniera "Aliseo" mentre i suoi uomini del "Tazzoli" compivano l'ultima missione dalla quale mai tornarono ; Accadimento che lo sconvolse profondamente. Il 9 Settembre 1943, all'indomani dell'Armistizio, condusse la torpediniera "Aliseo", in un epico scontro contro il naviglio tedesco nel porto di Bastia, in Corsica, in cui solo con la sua nave, per prestare soccorso alla torpediniera "Ardito" rimasta bloccata sotto il tiro delle batterie costiere cadute in mano alla Wehrmacht e di altre navi tedesche presenti in porto, invertí la sua rotta ed affondó ben sette imbarcazioni. L'azione gli valse la Medaglia d'Oro al Valor Militare.🥇
Destituito nel Giugno del 1944 per non aver prestato giuramento di fedeltà al nuovo Governo (si sentí disonorato dal Re e dallo Stato Maggiore) venne posto agli arresti il 22 dello stesso mese con l'accusa di "insubordinazione", salvo poi essere rilasciato il giorno successivo a seguito dei tumulti degli equipaggi che si schierarono con lui.
Fu riabilitato e messo quindi in licenza per tre mesi. Tentó invano di raggiungere la sua famiglia al Nord, e venne ospitato da un amico a Napoli. Durante questo periodo cercó di avere un colloquio con il Luogotenente del Regno, Umberto di Savoia, per spiegargli i motivi del suo gesto, ma non ci riuscí.
( Umberto II successivamente disse che nessuno gli comunicò la presenza del Comandate Cossato e la relativa richiesta di udienza. nota AUK)
Il 21 Agosto, allora, scrisse la sua lettera testamento indirizzata alla madre e il 27 Agosto scelse la via del suicidio per denunciare la grave crisi dei valori in cui aveva sempre creduto. Prese la pistola d'ordinanza e si sparó un colpo alla tempia. La vicenda del Comandante, quasi quarant'anni fa, durante il corso Auc, proprio in Marina Militare mi fece riflettere su come interpretare il senso dell'onore addirittura fino all'estremo sacrificio personale . " Honor " per i latini, era legato all'idea di onorare, dare valore e riconoscere il merito . Un forte impegno e dedizione, spesso associata al contesto militare, in cui l'onore e il dovere sono valori fondamentali. L'essere disposti a dare la propria vita per difendere un ideale, un Paese, o per lealtà ad una solenne promessa, come nel caso di Fecia di Cossato ; adempiere ai propri doveri, anche a costo della propria esistenza. Al pari di un codice etico e di condotta che guida le azioni di una persona, spingendola a comportarsi con integrità e correttezza, con l'obbligo morale e professionale di adempiere alle proprie responsabilità, sia in ambito civile che, in particolare, militare In conclusione, per questa vicenda, si è verificata la rinuncia alla propria vita per preservare l'onore e adempiere al dovere.
Ed allora .....
Onore al Comandante Carlo Fecia di Cossato
⚓️ 🇮🇹 Gianluca Riguzzi.