Il 25 aprile, dichiarato “festa nazionale” con decreto luogotenenziale del 22 aprile 1945 da Umberto di Savoia, Luogotenente Generale del Regno ”a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano” e definitivamente istituzionalizzato nel 1949, è una data che dovrebbe unire il sentimento di tutti coloro che amano la libertà e la democrazia. Eppure, il 25 aprile è spesso segnato da distinguo e divisioni, causa di una strumentalizzazione ideologica e di una politicizzazione che ne hanno snaturato il significato originario. Così facendo la Festa della Liberazione rischia di non rappresentare più tutti coloro che combatterono contro il nazifascismo. La Resistenza nasce nell’estate del 1943, dopo la caduta di Mussolini e coinvolge forze politicamente diverse, ma unite da uno stesso obiettivo: liberare il suolo nazionale dal nazifascismo. Un fronte composito che vede schierati comunisti, azionisti, socialisti, democristiani, monarchici, liberali, fino agli anticomunisti della “Osoppo”. Come non ricordare la rete clandestina “Franchi” del monarchico M.O.V.M. Edgardo Sogno, la “patriota” M.O.V.M. Paola Del Din nome di battaglia “Renata” della “Osoppo”; e il Col. M.O.V.M. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo che guidò il Fronte Militare Clandestino fedele a quel che allora si chiamava il Regno del Sud, pagando con la vita il suo impegno assassinato alle Fosse Ardeatine? Come non ricordare la “resistenza disarmata” degli oltre 600mila militari italiani, gli IMI, che rifiutarono di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e preferirono il lager nazista, pur di non rinnegare il giuramento prestato? Come non ricordare i soldati delle rinate Forze Armate del Regno che combatterono fianco a fianco con gli Alleati e con i partigiani per liberare l’Italia dal giogo nazifascista? Nella ricorrenza dell’80esimo anniversario della Liberazione, mi piacerebbe ascoltare non il solito discorso di circostanza, ad uso e consumo di un certo schieramento politico, ma un ricordo riconoscente e sincero, non politicizzato, capace di offrire il dovuto riconoscimento a tutti coloro che hanno combattuto sul campo dell’onore per la liberazione della nostra Patria. La Federazione riminese del Nastro Azzurro fra Decorati Combattenti al Valor Militare sarà presente alla cerimonia con il suo pluridecorato Labaro per onorare – senza alcuna distinzione - tutti coloro che hanno combattuto per dare agli Italiani pace, libertà e democrazia.
Il Presidente M.M.A.”c.s.”m(r)GdF Uff. Giovanni Ruzzier