21 Oct
PATRIA E ONORE

In una chiacchierata, sui metodi pedagogici, ricordavo Edmondo De Amicis, insegnante e cantòre di Alti Valori educativi. 

Una comunanza ideale lo lega al personaggio odìerno per il quale mi preme una breve ma doverosa praefatio. 

Cosa intendiamo oggi per Onore ? 

Dal ricordo liceale di "honos",  al concetto di  dignità personale, il valore morale, il merito di una persona non considerato in sé, ma in quanto conferisce alla persona stessa, il diritto alla stima e al rispetto altrui. 

È  il sentimento della propria dignità, la coscienza dell’alto valore morale che ha, la buona reputazione, e di conseguenza il costante desiderio di non demeritarla, nel possesso di quelle qualità che procurano la stima altrui, quali :

l’onestà, 

la lealtà, 

la rettitudine, 

la serietà e

di quelle altre che, a ciascuno, impone il suo particolare stato.


Premessa per introdurre brevemente il ricordo di Amedeo di Savoia Duca D'Aosta nato a Torino il  21 ottobre del 1898,  bisnipote di Vittorio Emanuele II Re d'Italia.

Avviato a quindici anni alla carriera militare presso il collegio militare Nunziatella di Napoli, all'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale,  si arruolò volontario, a sedici anni, come soldato semplice nel Reggimento artiglieria a cavallo "Voloire". 

Il padre, Emanuele Filiberto,  lo presentò al generale Petitti di Roreto dicendo: 

"Nessun privilegio, sia trattato come gli altri". Destinato alla prima linea, con il grado di caporale e servente d'artiglieria sul Carso, si guadagnò prima sul campo, il grado di tenente in spe, per merito di guerra e nel 1917,  quello di capitano. 

Al termine del conflitto seguì lo zio Luigi Amedeo, duca degli Abruzzi,  in Somalia, dove era impegnato nell'esplorazione del fiume Uèbi Scebèli,  con lo scopo di realizzare una fattoria per la coltivazione di cotone, canna da zucchero e semi oleosi. Insieme costruirono una ferrovia ed un villaggio, battezzato Villaggio Duca degli Abruzzi.      

     

Le tappe successive : 

- Il 24 luglio 1926 conseguì la licenza di pilota militare;

- con la  morte del padre Emanuele Filiberto nel 1931, Amedeo assunse il titolo di duca d'Aosta e diventò comandante del 23º Reggimento Artiglieria da Campagna di stanza a Trieste e risiedette presso il Castello di Miramare;

-il ravennate Ettore Muti,  a Trieste, dove comandava la terza legione della milizia portuaria, grazie ai suoi consigli, nell'assidua frequentazione, conseguì il brevetto di volo . 

Dopo la nomina nel 1937 a  Generale di Squadra Aerea nel 1940, divenne Comandante Superiore delle forze armate dell'Africa Orientale Italiana e Vicerè d'Etiopia. 

Nel 1941, di fronte alla travolgente avanzata degli inglesi nell'Africa Orientale Italiana, oppose resistenza, con le poche truppe italiane rimaste al suo comando, asserragliandosi dal 17 aprile 

al 17 maggio 1941,  sull'Amba Alagi con 7.000 uomini, contro i 39.000 uomini del  generale Cunningham. 

I militari di Sua Maestà Britannica,  in segno di ammirazione per la fermezza da loro mostrata, resero gli onori delle armi ai superstiti, facendo conservare agli ufficiali la pistola d'ordinanza .

Prigioniero di guerra in Kenya in una zona insalubre, morì nel 1942 di malaria. 

Per Sua espressa volontà fu sepolto nel sacrario militare italiano di Nyeri, in Kenya, insieme a 676 suoi soldati, seguendo l'esempio del padre, Comandante della III Armata, sepolto a Redipuglia .

L'imperatore Hailé Selassié, impressionato dal rispetto che Amedeo dimostrò nei suoi confronti, nella sua visita ufficiale in Italia, del 1953,  invitò per un tè Anna d'Orléans, vedova del Duca d'Aosta, ma, quando il governo italiano lo informò che ricevere la Duchessa avrebbe offeso la Repubblica, egli fu costretto a cancellare l'incontro con dispiacere. 

Lo  sostituì invitando il quinto duca d'Aosta in Etiopia, verso la metà degli anni sessanta, accordandogli tutti gli onori di un capo di Stato. 

Un presentat’arm ideale al Grande Comandante Medaglia d'Oro al Valor Militare. A Rimini, nonostante la damnatio memoriae, il più bel viale che porta a marina, è dedicato al Principe Amedeo. 

Probabilmente un suo avo, forse Amedeo I di Spagna, nome completo Amedeo Ferdinando Maria di Savoia nato a Torino, il 30 maggio 1845 e deceduto a  Torino, il 18 gennaio 1890, figlio del primo re d'Italia Vittorio Emanuele II .

Fu re di Spagna dal 2 gennaio 1871 all'11 febbraio 1873 e primo duca d'Aosta, capostipite del ramo Savoia-Aosta .

Intimamente, nel percorrere il viale riminese  penso invece  all'eroe dell'Amba Alagi .

Tra le immagini proposte, un giovane sedicenne Amedeo al fronte nella 1^ Guerra Mondiale, col padre Emanuele Filiberto soprannominato il "Duca Invitto", Comandante della Terza Armata

Quando morirà  nel 1931, divenuto Maresciallo d'Italia, il padre vorrà essere sepolto a Redipuglia con i suoi soldati. 

Chapeau, ed onori al valoroso combattente.


Gianluca RIGUZZI



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