10 Feb
TRAGEDIA

Il grido di dolore degli esuli istriani, per tanti anni inascoltati perché colpevoli di essere italiani.


Mio Dio, ma perché mi hai fatto nascere in Istria? Mio Dio, ma perché ancora oggi a distanza di tanti decenni c’è ancora chi ci insulta? Ma perché, mio Dio, si vogliono accostare le brutalità, le atrocità della guerra a quanto è avvenuto a guerra finita? 

Io, esule istriano, non devo chiedere perdono a nessuno! Io sono uno dei 350.000 costretti ad abbandonare la propria terra per dare spazio al comunista Tito, ahimè tanto osannato in Patria da quelli che furono i sostenitori del PCI e che ancora oggi, con sigle diverse, continuano ad offendere non solo noi esuli ed i nostri Morti, ma la Verità storica! 

Rimango allibito dal fatto che tanti Italiani ancora addebitano al fascismo la causa della nostra Diaspora. Una cosa è la guerra con la sua efferatezza, altro è quello che è successo a “guerra finita”. 

Forse spiacerà a certi movimenti e/o gruppi di sinistra legati all’ideologia della “falce e martello”, ma noi Istriani, Fiumani e Dalmati viventi, fin quando avremo vita, continueremo con lealtà e coraggio a salvaguardare ciò che rimane della nostra Storia, della nostra Cultura, delle nostre Tradizioni, per consegnare alle nuove generazioni la staffetta che mai lasciammo cadere: siamo e saremo sempre innamorati della nostra Patria, anche se Essa ci fu matrigna!


Giovanni RUZZIER

Esule da Pirano oggi in Slovenia

Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.