Lettera del Cav. Ruzzier al Presidente della Repubblica Mattarella, in merito al mancato riconoscimento dell' Associazione Zonderwater Block quale custode morale del Cimitero Militare Italiano in Sudafrica, l Cimitero Militare Italiano di Zonderwater, dove sono seppelliti i militari italiani morti durante la prigionia nei campi di concentramento alleati.
Raccomndata A/R
On. Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica Italiana - Roma
Rimini, 25 novembre 2021
Ill.mo Signor Presidente,
questa volta per me è difficile dirLe quello che provo pensando al Cimitero di Zonderwater Block, nel lontano Sud Africa. Se, come mi auguro, Le permetteranno di leggere questo mio scritto, ben sapendo che certe Verità non Le vengono segnalate e non avendo da Lei mai ricevuto riscontro alcuno (il Presidente Napolitano mi faceva telefonare dalla Sua segreteria), debbo lamentare non solo, ma anche chiederLe che all’Associazione Zonderwater Block, ai nostri connazionali residenti in Sudfrica, venga restituita la dignità che meritano.
Signor Presidente, quest’anno ricorre l’80esimo anniversario dell’apertura del Cimitero Militare Italiano di Zonderwater e, per la prima volta, su direttiva del Console Generale d’Italia a Johannesburg Emanuela Curnis, l’Associazione di cui sopra NON è stata riconosciuta quale custode morale del Cimitero in occasione della cerimonia in memoria dei Caduti, negandone quindi la presenza del Labaro associativo, quel Labaro che, in altre occasioni, all’Altare della Patria ha reso omaggio al Milite Ignoto.
Non solamente l’Associazione, ma neppure i Caduti sono stati riconosciuti nella giornata demandata ai ricordo dei defunti.””( Il Consolato Generale d’Italia a Johannesburg – ha il piacere di invitare ……. alla cerimonia commemorativa degli ex prigionieri di guerra italiani in Sud Africa – che si terrà domenica 7 novembre 2021…)””
Fosse vivo S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta Vi scriverebbe personalmente anche nella Sua veste di “socio Onorario” della Associazione Zonderwater Block. Tocca a me, Signor Presidente, da “socio onorario” (tessera n.1364) far sentire la voce di chi, da lontano, forse non riesce a raggiungere la Vostra persona. Da quando venne rimpatriato l’ultimo gruppo di prigionieri di guerra il 30 gennaio 1947, il Cimitero è stato curato dall’Associazione che ha pure organizzato, annualmente, prima con l’ Ambasciata Italiana a Pretoria, più avanti con il Consolato Generale d’Italia a Johannesburg, nonché con le Forze Armate sudafricanee e le Associazioni d’Arma la cerimonia in onore dei Caduti.
Sembra, Signor Presidente, che il “politicamente corretto” voglia forse discriminare quei 100.000 prigionieri di guerra internati nel più grande campo di internamento alleato. E’ vero, non hanno fatto la Resistenza, ma hanno servito la Patria con onore e con onore sono stati sepolti i 312 Militari Caduti.
Dal 1947 al 1986 la nostra Associazione ha mantenuto a titolo volontario la zona cimiteriale di Zonderwater, cui l’Ambasciata d’Italia contribuiva “sine cura” alla organizzazione delle annuali cerimonie per commemorare i Caduti. Con la firma della cessione del “diritto d’uso” a Onorcaduti, da parte del Governo sudafricano, dal 1986 il Consolato Generale è stato incaricato di amministrare i fondi stanziati per la manutenzione del luogo, mentre alla nostra Associazione fu chiesto di continuare l’opera prestata negli anni. a titolo volontario e con il rimborso dei costi. Le spese per i lavori di manutenzione e miglioramento dell’area cimiteriale sono state sempre anticipate dalla nostra Associazione che agli inizi riceveva semestralmente e poi annualmente quanto stanziato da Onorcaduti. Si procedeva quindi sostenendo le spese di esercizio, con nostro rischio, non conoscendo l’ammontare dell’assegnazione dei fondi. Così fu fatto fino al 2020. Giova ricordare che nel 2016 il Gen. Rosario Aiosa, Commissario Generale di Onorcaduti concesse “motu proprio” un incremento del 25% come ringraziamento ed incoraggiamento e fare sempre più e meglio per la memoria dei Caduti.
Il Console Generale d’Italia a Johannesburg Emanuela Curnis. che si insediò nel gennaio 2020, non si interessò del Cimitero Militare, né il nostro Presidente Ing. Emilio Coccia potè dargli il benvenuto in quanto impegnato, assieme al nostro Ambasciatore e al Dipartimento dei Penitenziari, in altri progetti per la protezione e salvaguardia del Cimitero Militare. Successivamente è entrato in funzione il “lock down” che per mesi ha costretto la nostra comunità nazionale a rimanere chiusa in casa. Non ostante queste restrizioni, il Cimitero non è stato mai abbandonato. Il 1 giugno 2020 il Presidente Coccia cercò di mettersi in contatto con il Consolato ma gli fu comunicato che lavoravano a “latere”, per cui non vi fu alcun contatto riguardo alla manutenzione del Cimitero fino al 17 novembre 2020, giorno in cui è stato sommariamente contestato al nostro Presidente Coccia che il sistema adottato negli ultimi venti anni era illegale, che non gli avrebbero pagato le spese per i lavori già eseguiti per l’anno in corso e che avrebbe dovuto restituire quanto ricevuto l’anno precedente, si badi bene certificato e saldato dal Console precedente. Al nostro Presidente è stato inoltre ingiunto di consegnare tutte le chiavi della zona cimiteriale, museo incluso. Netta e decisa l’opposizione a tale richiesta. perchè sarebbe stato andare contro il Codice etico nazionale ed internazionale, nonché le Leggi locali riguardante i musei che pongono sul Curatore la totale responsabilità sulla cura, conservazione e salvaguardia degli oggetti contenuti.
Le chiavi sono state consegnate Signor Presidente, non prima di aver collocato in un luogo sicuro tutti i cimeli, di proprietà privata, inclusa la carabina Beretta, già di proprietà del Principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta, sequestrata dalle truppe sudafricane nel maggio 1941 quando cadde la resistenzza sull’Amba Alagi. Al momento la nostra Associazione si trova in una posizione di stallo dal marzo 2021, in attesa che venga firmato un accordo-quadro suggerito dall’Ambasciatore stesso, finora ignorato dal Console Curnis, che riconosca l’Associazione e protegga solidamente la proprietà dei cimeli. Questo permetterebbe il riposizionamento dei cimeli stessi all’interno della zona cimiteriale.
Concludo Signor Presidente questa lunga, ma necessaria esposizione dei fatti rammentandoLe, sommessamente ma anche con forza, che l’Associazione Zonderwater Block, fin dal 1947 ha mantenuta viva la memoria ed il riverente pensiero per Coloro che hanno servito la Patria ed il Suo Tricolore, mantenendo vivo nella nostra comunità nazionale in Sud Africa, in buona parte direttamente discendente da quei 100.000 POW, l’amore per la Patria lontana e per il Sud Africa al quale ha dato il meglio per il suo progresso.
Grato per la cortese attenzione, voglia gradire i miei rispettosi saluti.
Giovanni RUZZIER