Rimini, 13 settembre 2021
Ill.mo Signor Presidente,
chi Le scrive è un profugo Istriano; ho scritto “profugo” e non “esule” , perché ho un documento della Prefettura di Trieste che così mi ha catalogato: “profugo” al che io aggiungo orgogliosamente “profugo Italiano in Patria” (ovviamente dopo avermi preso le impronte digitali). Non Le sembra un controsenso?
Presidente, considerato quanto ci costa il Quirinale, ritengo che i Suoi consiglieri (?) o chi di dovere Le segnaleranno quello che succede nel Paese, cioè quello che accade in Patria, ma forse questo è un termine desueto e comunque non proprio in linea con l’antifascismo imperante.
Perché, se Lei non lo sa, Signor Presidente, a “sinistra” dello schieramento parlamentare – dalla quale Lei proviene – si vorrebbe addirittura cancellare il GIORNO DEL RICORDO, istituito con legge dello Stato del 30 marzo 2004, n.92
E’ una Legge “fascista”? Certamente SI per quella minuta schiera di “trinariciuti” che NON l’ha votata ed oggi anche per coloro che ritengono di possedere la VERITA’, ovviamente la loro, NON quella della Storia.
Orbene, Signor Presidente, Lei è andato – mano nella mano – con il Presidente della Repubblica di Slovenia dott. Borut Pahor a Basovizza per rendere omaggio ai nostri Morti, barbaramente trucidati dai comunisti jugoslavi, talvolta con l’AIUTO dei “compagni” di casa nostra, cosa che NOI non dimentichiamo.
Ogni anno, il 10 febbraio vengono spese dalle Istituzioni parole di circostanza. Ora è giunta l’ora di dire ai negazionisti non solo BASTA (!) ma, ritengo, che la Magistratura – della quale Lei è il Presidente – dovrebbe intervenire perché ci sono reati evidenti da punire.
Immagino che questo mio scritto troverà spazio in qualche cestino quirinalizio; mi auguro invece arrivi fino a Lei; perché io lo renderò di pubblico dominio.
Alla fine del Suo mandato presidenziale, dal colle della Roma imperiale, dal palazzo dei Papi, dalla Reggia Sabauda faccia sentire – CON FORZA – il Suo monito per chi si ostina a fomentare odio e divisioni, quale “Garante” della nostra Carta costituzionale.
Noi Istriani, Fiumani e Dalmati “esuli” in Patria e nel Mondo chiediamo SOLO rispetto per i nostri Morti e rispetto per coloro che sono sopravissuti alla pulizia etnica messa in atto con deliberata scienza e coscienza dai “liberatori” comunisti.
Con osservanza, rispettosi saluti.
Giovanni RUZZIER