16 Apr
I PADULLI DI CABIATE: TRA SACRIFICIO E IMPEGNO CIVICO

Storia dei Padulli: eroi e patrioti.


Statua del nobile Gian Luca Padulli in divisa da Bersagliere



IL MARTIRE BERSAGLIERE

Martirio e Servizio verso la Patria era già scolpite nella lapide a piedi della statua del giovane Gian Luca Padulli, nato nel 1837, che, dopo aver viaggiato per studi tra Francia, Inghilterra e Spagna decise, di tornare nella sua piccola Cabiate e di arruolarsi come volontario nei Bersaglieri. Padulli frequentò la Scuola militare di Fanteria nel Collegio militare di Ivrea dello stato sabaudo che si preparava a combattere l’impero austroungarico con l’aiuto dei francesi di Napoleone III.

Era figlio di don Giulio II Padulli dei conti di Vighignolo e trovò la morte all’età di soli 21 anni, dopo essere stato ferito nella battaglia di San Martino, il 24 Giugno 1859; ricoverato come prigioniero a Verona in terra austriaca, seppe dalla famiglia che andò a recuperarlo, dell’armistizio di Villafranca, ma si rammaricò di morire senza vedere l’Italia Unita.

Nel cinquantesimo anniversario della seconda guerra d’indipendenza (nel 1909), la famiglia Padulli e i cabiatesi scolpirono su una lapide le seguenti parole:

COMMEMORANDO IL 50° ANNIVERSARIO DELLA GLORIOSA GUERRA LIBERATRICE IL 27 GIUGNO 1909 IL POPOLO DI CABIATE CON SENTIMENTO PIO E GENTILE MANIFESTAVA L’OMAGGIO DELLA RICONOSCENZA AI MORTI PER LA PATRIA RECANDO IN SOLENNE CORTEO UN FIOR SU QUESTA TOMBA.


IL SENATORE DEL REGNO

Il Conte Giulio III viveva nella Villa neoclassica a Cabiate, era figlio di Gerolamo fratello del già citato Gian Luca, fu ufficiale di cavalleria per 28 anni e si arruolò volontario nella campagna d’Africa nel 1895-96.  Eletto deputato nel Collegio di Cantù per ben 5 legislature, venne successivamente nominato Senatore nel 24 gennaio 1929.

Sposò Francesca “Fanny” dei conti Amman, appartenente alla famiglia austriaca di origine ebraica di Pordenone (Friuli Venezia Giulia), famosa per la loro attività tessile nel friulano.

Esponente del Partito Popolare Italiano di Don Luigi Sturzo sul suolo brianzolo era nella corrente politica dei Cattolici Nazionali, ma dopo gli eventi della "Secessione dell'Aventino" entrò a far parte del Partito Nazionale Fascista nel 21 marzo 1929.

Dagli estratti delle sue varie interpellanze parlamentari nelle legislature da deputato del Regno, si può notare, come il Conte Padulli, fosse veramente conscio delle realtà sociale del suo territorio, tant'è vero che nel giorno 19 maggio 1910 fece questo discorso (rimprovero) al Ministro dell’Interno Luttazzi:


Mi permetta soltanto l'onorevole ministro che io lo preghi caldamente di rivolgere il suo interessamento, in ispecial modo a quelle scuole, che sorgono in alcuni comuni delle province di Como e di Milano, ore la industria dei mobili dà pane e lavoro a migliaia e migliaia di operai, e dove il bisogno di istruirsi e di perfezionarsi è talmente sentito, che in alcuni comuni più poveri tali scuole vengono in parte mantenute perfino coi sussidi personali degli operai. Fra queste raccomando in modo speciale la scuola di Cantù dimenticata in maniera inesplicabile. Tale scuola che è forse la più antica di tal genere nella provincia di Como è certamente l'unica, che riunisca nel suo seno i più svariati insegnamenti, che vanno da quello che ha per scopo la costruzione artistica dei mobili, a quello che tende a perfezionare la celebre manifattura dei merletti.” 

Orbene, volete sapere come il Ministro venne in soccorso di tale scuola? Riducendo il sussidio da 1040 lire ad 800.” 

Mi auguro che l'onorevole ministro visiti questa scuola. Egli potrà constatare con sentimento di maraviglia quanto possano il buon volere, la costanza, la intelligenza di quei bravi operai, i quali, dopo essersi trattenuti tutta la giornata nelle officine, dedicano con ardore parte delle ore di un ben meritato riposo a perfezionarsi in un'arte nella quale essi non vedono soltanto la possibilità di un lucro avvenire ma cercano anche un'intensa soddisfazione del loro spirito.”


In tutta la sua carriera da parlamentare aveva evidenziato i problemi reali del territorio: ricordava, ad esempio, l’incidente del dirigibile “Città di Milano” caduto in frazione di Cantù, lamentando il mancato pagamento degli indennizzi delle vittime a 7 mesi dall’accaduto.

Questa cosa portò ammirazione tra i colleghi e rispetto da parte dei vari ministri dei governi che si succedevano.

Fu decorato come Cavaliere nel 1898, salì di grado come Commendatore nel 1920 e infine come Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia e fu anche nominato Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro nel 1921.

Alla sua morte avvenuta nel 29 novembre 1932 all’età di 63 anni, vi fu un elogio da parte del Presidente del Senato e di tutti i suoi onorevoli colleghi.

Con questo ricordo vogliamo sottolineare come l’influenza e l’importanza di Giulio Padulli e della sua famiglia nel territorio del canturino e del comasco non si limitassero solo al prestigio nobiliare o imprenditoriale: grande fu, invece, l'attenzione che i Padulli ebbero nei confronti delle esigenze territoriali locali, motivo per cui, dai campi di battaglia ai banchi delle istituzioni, lottarono sempre per i bisogni dei cittadini.


Jack Aliu ÇELPICA


Arma della famiglia Padulli. BLASONATURA: Interzato in fascia: nel 1° d’oro all’aquila di nero coronata del campo; nel 2° fasciato d’argento e d’oro di quattro pezzi alla banda di rosso attraversante; nel 3°, sotto un cielo al naturale, quattro piante di verde moventi da una palude al naturale e sul davanti una terrazza di verde portante quattro piante dello stesso più basse delle altre.

Fonti

Storia di Cabiate di Felice Asnaghi

pag. 220 - 235


https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Giulio_Padulli.png      


http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/All/FF1BF21CA303C5824125646F005E0AA6/$FILE/1630%20Padulli%20Giulio%20fascicolo.pdf


https://storia.camera.it/deputato/giulio-padulli-18690529


https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0yb7USLz6xpkn3RkW7UR84QareaFUE3ix1tVDVQjHZafgbRybgzrAZFv2Z4uUSPMWl&id=772219069510328


Elogio di Giacomo Battaglia, Ferdinando Cartellieri e Gian Luca Padulli

Di Enrico Fano (pag. 16)

https://books.google.com/books/about/Elogio_di_Giacomo_Battaglia_Ferdinando_C.html?hl=it&id=RpJYdFuDEGIC


https://it.wikipedia.org/wiki/Cabiate


https://m.facebook.com/villapadullicabiate/photos/a.1778253029151552/1780989545544567/?type=3


https://storia.camera.it/deputato/giulio-padulli-18690529/#nav


Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.